CHIESA ARCIPRETALE DI MIANE
Edificio religioso realizzato negli anni 1874-1878 su commissione e pagamento del parroco di Miane Sigismondo Brandolini Rota che da vescovo, il 15 maggio 1879, consacrò l’opera progettata dall’architetto feltrino Giuseppe Segusini (1801-1876). Al suo interno si possono ammirare preziose pale d’altare di valenti pittori, quali Egidio Dall’Oglio e Antonio Bellucci.
Per ulteriori informazioni riguardo la chiesa arcipretale continuate a seguirci: pubblicheremo presto una raccolta dedicata alle opere contenute nelle nostre chiese.
LA TORRE CAMPANARIA
L’origine della torre campanaria (antecedente al 1400) sembra si debba far risalire ad un fine civile, in quanto torre di vedetta posta in funzione strategica per controllare la Valmareno.
La torre campanaria attuale è un manufatto di particolare interesse storico come attesta l’iscrizione esistente al di sotto della bifora sud:
“Fu principato questo campanile da Andrea Muraro da Solighetto nell’anno 1571 principato e finito da Pietro figliolo di Zuane da Vergomano”.
Le attuali campane furono collocate nel 1922 e sostituiscono quelle asportate nel 1918, dalle truppe dell’Esercito Austroungarico, visto l’ordine “asportazione campane” impartito il 23 gennaio 1918 dall’amministrazione militare della Duplice Monarchia.
Molto interessante è anche il recupero del vecchio quadrante dell’orologio (probabilmente nel corso dei lavori di manutenzione del 1922) dove si è potuto recuperare la brillantezza dei colori originari grazie ai residui di pigmentazione presenti nelle microfessurazioni.
La torre campanaria misura 32,5 metri di altezza e rappresenta un unicum nel suo genere nel territorio dell’Alta Marca Trevisana e Quartier del Piave, ed è da attestare come l’edificio più antico presente nel territorio di Miane.
PARCO MADRE BEATA MARIA PIA MASTENA
Il parco è intitolato e ricorda Teresa Maria Mastena (Bovolone (VR) 1881 – Roma 1951), un’insigne figura religiosa distintasi negli anni del suo operato (da insegnante e madre superiora) a Miane dal 1908 al 1927, per aver nel 1912 aperto un asilo, fondato un orfanatrofio, una scuola per adulti e un circolo ricreativo.
Fonda la congregazione delle religiose del “Santo Volto” (1947) e viene proclamata Beata Il 13 novembre 2005 (agli inizi del pontificato di papa Benedetto XVI) con solenne cerimonia nella Basilica di San Pietro a Roma.
Nel 2005, sulla facciata dell’oratorio di Visnà, l’amministrazione comunale ha collocato una lapide che ricorda l’insigne religiosa.
L’attuale scuola materna di Miane è stata affidata per anni alle religiose della congregazione del Santo Volto.
LA CASA CANONICA
Nel 1640 Giovanni Donato Nob. Corradini, pievano di Miane, restaurò ed elevò la vecchia casa canonica. Nel 1872 l’arciprete Sigismondo Brandolini Rota rinnovò ed ingrandì la casa canonica a sue spese e provvide a cintare in muratura il terreno prebendale adiacente la casa colonica che da allora sarà chiamato “La Centa”.
Dietro la casa canonica era presente un pozzo, chiuso qualche anno fa.
Negli anni ’90 venne eseguito un importante intervento di tinteggiatura della facciata riprendendo gli originali “colori e disegni” di fine ‘800 che sono testimoniati in vecchie fotografie. Al riguardo invitiamo i lettori di consultare 112 e 113 del libro La Pieve di Miane di Luigi De Biasi, 2018 che riportano la casa canonica in una cartolina di inizio ‘900 e una foto dei primi del ‘900.
Per la sua storia, la casa canonica è tutelata dalla Soprintendenza per i Beni Storici ed Artistici del Veneto e contiene un prezioso e storico archivio parrocchiale, “fonte” per quanti intendono approfondire studi e ricerche sulla Comunità di Miane.
PIAZZA II GIUGNO
La piazza è titolata alla giornata dedicata alla Festa della Repubblica, che ricorda il referendum del 2 giugno 1946, quando gli italiani furono chiamati al voto per esprimere il loro parere: Monarchia o Repubblica; vinse la Repubblica. In precedenza, questo luogo era titolato “Piazza alla Posta”.
Insieme al referendum gli italiani elessero anche la Costituente per dare così al paese la Costituzione che entrò in vigore il 1° gennaio 1948; con questa consultazione si ricorda che per la prima volta in Italia votarono anche le donne.
LA FONTANA DELL’EMIGRANTE
L’opera, a firma dell’Architetto Enrico Cozza, inserita al lato nord della Piazza 2 Giugno, rappresenta una fontana-monumento a ricordo della storia di migrazione vissuta dalla Comunità Emigranti di Miane.
“Il nucleo centrale della fontana è costituito da una pila monolitica cavata da un blocco trovante di macigno locale elaborato sul modello dele antiche pila-abbeveratoio rurali di per sé pregni di significati e memorie” (dalla relazione dell’Arch. Enrico Cozza)
L’opera, fontana-pozzo-fontanella va a formare un arredo urbano di pregevole fattura e il suo significato è riportato sulla targa posta sopra la fontanella.
La fontana dell’emigrante e l’annesso storico pozzo (1500) del paese, ritrovato durante i lavori, sono stati inaugurati con solenne cerimonia domenica 22 ottobre 2006 in occasione del 45° anniversario della Comunità Emigranti di Miane.
LA PROPOSTA DELLA FONTANA DELL’EMIGRANTE NEL 2001
La Comunità Emigranti di Miane, in occasione dei 40 anni di attività, aveva presentato nel 2001 un primo progetto Fontana dell’Emigrante, la cui collocazione era prevista su un basamento inserito nel lato Est del municipio.
Anche per questa proposta di fontana commemorativa, la Comunità Emigranti si era rivolta allo studio dell’Arch. Enrico Cozza, che a Miane ha firmato significativi lavori attestati anche in questo cammino.
LO STORICO POZZO
In occasione dei lavori della Fontana dell’Emigrante eseguiti nel 2006, è stato riscoperto il vecchio pozzo di Piazza 2 Giugno. Al riguardo così ha scritto Piero Paoletti a pag.28 del giornale Trevisani nel Mondo del mese di novembre 2006 “…nell’eseguire i lavori di scavo è stato ritrovato il vecchio pozzo della Piazza che l’Amministrazione Comunale, di concerto con gli emigranti, ha deciso di riportarlo alla luce e inserirlo ed ambientarlo nel contesto della piazza e dell’area dove è stata collocata la fontana, restituendola così a tutta la comunità.
Il pozzo, da un’indagine fatta, risale al 1500. L’opera, fontana-pozzo-fontanella, è un arredo urbano di pregevole fattura e si caratterizza per il significato riportato sulla targa posta sopra la fontanella…”
LA MERIDIANA DI GERMANO E DANIELA
Sulla casa di Germano e Daniela che si affaccia sulla piazza 2 Giugno, fa bella mostra la meridiana realizzata nel 1995 da Giampietro De Bortoli (gnomonista di Soligo) per i calcoli e la decorazione.
VIA FONTANAZZE
Il nome della via è una chiara derivazione del fatto che questo è un territorio ricco d’acqua.
La storia ricorda che per la costruzione dell’attuale Arcipretale (1874-1878) la maggior parte dell’acqua era prelevata con le brente (termine dialettale per indicare contenitori lignei del tempo) dalle sorgive della via Fontanazze.